YouTube power

In questo momento la piattaforma di YouTube è giù (l'immagine qui riportata è quella presa proprio ora dall'homepage del portalone dei video online). YouTube si ferma e praticamente mezzo mondo ne risente. Non so se tutti stiano davvero ragionando su cosa questo vuol dire, sull'enorme potere che YouTube (Google) ha ormai e, di conseguenza, sul valore che ha. Pure Bill Gates stavolta se lo è perso questo treno (già aveva dovuto rincorrere a suo tempo Netscape riuscendo alla fine a recuperare), ma questa volta Microsoft mi sembra un po' come un vecchio pugile suonato. Non parliamo poi della nostra povera Italia. Qui c'è un mondo editoriale che più che vecchio è giurassico. Dinosauri tanto saccenti (ma tanto davvero, al limite dell'insopportabile) quanto in realtà impreparati a gestire il nuovo. Fino a qualche mese fa tutti a snobbare fenomeni come i blog o YouTube ("robetta da ragazzini"), ora di colpo tutti "esperti" della nuova frontiera del web. Semplicemente tragicomico. Come se fossero tutti professori senza nemmeno aver fatto le elementari. Comincino dall'abc i "grandi" dell'editoria italica. Comincino a chiedersi perchè se YouTube si ferma, mezzo mondo si ferma. Forse perchè anche loro finora non ci hanno messo un centesimo in questo senso. I giornali de facto i loro investimenti li hanno sempre fatti solo sulla carta (al web poca roba o soldi spesi male) o al massimo hanno speso per i gadget da allegare (libercoli di ogni tipo, cassette e ammennicoli vari). La tv, pure quella pubblica, spende solo per fiction e reality. La telefonia si è ubriacata di suonerie e logo (ma pensate davvero che il futuro dei cellulari passi solo da questo?). Insomma, panorama complessivamente desolante. E ora, vedrete, ci sorbiremo la carica degli "YouTube de noartri", i tentativi di scimiottamento firmati da molti gruppi nostrani. Ma quando lo capiranno che i new media sono una cosa seria, che vanno affrontati seriamente? Qui il meccanismo è sempre lo stesso: prima si snobba, poi si corre a metterci una pezza....