25 luglio 2008

Ombre cinesi /2

Mail (molto interessante!) di Fabrizio C.: "Quando scrivi di Cina non riesco a fare a meno di scriverti :) In questo momento mi trovo proprio a lavorare (stasera finalmente riparto) nell'Impero di mezzo. Stai pure tranquillo, le visite che potresti ricevere dalla Cina (poche visto che Blogger è censurato un giorno si e uno no) sono le mie e non del servizio censura e repressione :) Tornando all'argomento, questa volta sono quasi d'accordo con te, nel senso che il vero problema della Cina è di carattere finanziario. Il sistema bancario e assicurativo è veramente indietro rispetto all'Occidente, al contrario del sistema produttivo ed infrastrutturale (credimi, qui ci sono fabbriche all'avanguardia costruite dagli occidentali sia per loro che per la loro supply chain). Il governo è terrorizzato dal fatto che un intervento di natura finanziaria possa mettere a rischio la crescita economica del Paese, pertanto le banche straniere qui possono fare veramente poco. Il credito alle imprese, in particolare a quelle straniere, è una chimera. In questo mio viaggio ho provato a capire se potevamo accedere a qualche linea locale ma non c'è verso, al massimo riesci a distaccare un fido italiano da una banca italiana che abbia operatività qui in Cina. E le imprese cinesi al 100% non se la passano meglio. Questa paura però rappresenta un vantaggio per il sistema Cina, le cui basi produttive rimangono comunque solide. Se cade la Borsa di Shanghai non va in crisi che una piccola parte del Paese, un settore chiuso e ancora poco sviluppato. Del resto tu ben saprai quanto poco conti la Borsa di Shanghai. I titoli che vi sono quotati hanno dei flottanti ridicoli e non c'è verso di scalare sul mercato nessuno dei colossi quotati. Stesso discorso sul fronte valutario, il governo trema al pensiero che speculazioni sui tassi di cambio possano far apprezzare il Renminbi e frenare le esportazioni e gli investimenti esteri in Cina (il vero motore del rapidissimo sviluppo). E infatti da questo mese parte un controllo ferreo sui movimenti valutari di cui parlerò nel mio blog appena torno in Italia e riesco a metterlo a posto (qui in Cina Tumblr è censuratissimo). Insomma, il collasso del sistema finanziario cinese è già in atto, ma non contare che questo li fermi. Oramai la grande fabbrica mondiale è e rimane qui e non c'è India, Vietnam o difficoltà di reperire fornitori qualificati o manodopera con competenza che tenga. Qui scioperano lavorando con la fascia nera al braccio e la crescita dei costi (l'inflazione ha portato i costi a Shanghai ad avvicinarsi molto agli standard occidentali) lascia comunque ampi margini agli imprenditori esteri. Ciao, Fabrizio".

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