10 settembre 2008

Obama è proprio cotto


Come ho già detto, Obama è cotto, perderà. Il duo McCain-Palin è partito in volata e a questo punto ha le carte in regola per vincere. Dopo l'ubriacatura mediatica degli ultimi mesi (grazie alla forza di certe storiche lobbies democratiche che ad un certo punto hanno mollato Hillary per convergere sull'outsider Barack...), ora Obama dà irrimediabilmente l'idea di essere tutta immagine e poca sostanza. McCain al contrario comunica concretezza e capacità di governo. Questo lo pone in vantaggio. Obama lo ha capito e comincia a mostrare segni di cedimento psicologico (un po' come successe qualche mese fa a Hillary Clinton quando iniziò a capire che la sfida in casa democratica per lei volgeva al peggio). Due giorni fa c'è stato il lapsus religioso. All'Obama che ha sempre negato di essere islamico è scappato un "la mia fede musulmana" subito corretta in "la mia fede cristiana" e basta vedere che botto di accessi ha fatto il relativo filmato su YouTube per capire quanto anche un banale lapsus possa colpire gli americani se si parla di Islam. Ora c'è la sua ultima, volgarotta, sparata contro McCain e la Palin. Guardate il video qui sopra. Il candidato democratico, parlando proprio del duo repubblicano, dice: "You can put lipstick on a pig, is still a pig". Tradotto: puoi mettere del rossetto ad un maiale, resta sempre un maiale. Riferito a McCain e Palin e, in particolar modo, a quest'ultima (in una recente intervista la Palin ha parlato proprio del suo rossetto). Già se uno che finora è sempre stato dato in pole position si riduce ad attaccare brutalmente chi lo insegue forse vuol dire che i giochi si sono riaperti, se poi lo fa uno come Obama incensato come candidato modello e maestro di correttezza politica, beh allora significa che davvero l'aria è cambiata. Additare gli avversari, e in particolare una donna (!), come "maiali con il rossetto": una ciclopica caduta di stile che finisce solo per favorire ulteriormente il ticket repubblicano. Insomma, un clamoroso boomerang. Obama sente che la sua cavalcata verso la Casa Bianca si è fermata e la cosa lo manda in tilt.

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6 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Ciao,

una domanda:
quali sarebbero le "storiche lobbies democratiche" che hanno mollato Hillary ?

grazie

Giulio

3:30 PM  
Blogger Steve Trader (Fuorimercato) ha detto...

Per esempio, quelle legate all'industria farmaceutica. Storicamente appunto tra quelle più vicine ai democratici (e infatti per questo motivo quando il partito democratico è riuscito a conquistare la Casa Bianca non ha comunque rivoluzionato il sistema sanitario come invece promesso; successe così anche con Bill Clinton). Questo giusto per fare un esempio (ai repubblicani sono invece storicamente vicine le lobbies del petrolio e delle armi).

Il discorso più in generale, almeno per come la vedo io, è questo: quando la corsa in casa democratica è partita le lobbies vicine ai democratici e i potentati interni al partito (il discorso comprende i due filoni: lobbies esterne e interne) erano in maggioranza schierati con Hillary, poi ad un certo punto, quando si è visto il successo mediatico che l'outsider Obama riusciva ad avere, le lobbies (ripeto: interne e esterne) si sono spostate su di lui, garantendogli di fatto l'appoggio di molti media. Ad un certo punto infatti Hillary si è trovata a corto di soldi per la campagna e ha dovuto mettere mano al portafoglio (ne parlarono abbondantemente i giornali, dunque si può ritrovare in rete). Era successo proprio questo: potentati e lobbies si erano spostate.

Obama è stato bravo, questo è fuori di dubbio, ma da qui a credere che la sua corsa sia stata "solitaria", senza grossi appoggi di grossi gruppi di interesse e pressione ce ne corre.

Ogni candidato negli Usa deve necessariamente accumulare appoggi economici e politici, scendendo a patti con i gruppi interni al suo partito e con interessi economici. E a catena i media sono da "conquistare". Gli editori decidono di appoggiare un candidato o meno dopo aver fatto i loro conti. Dopo il ritiro di Giuliani ad esempio Murdoch, che in America vuol dire soprattutto la potentissima Fox e che storicamente è vicino ai repubblicani, a sorpresa si era spostato sul democratico Obama, per tornare invece oggi sul ticket McCain-Palin.

Ciao,

Steve
www.fuorimercato.blogspot.com

4:03 PM  
Blogger Luca ha detto...

Rocca nel suo blog spiega che la gaffe sulla religione non era una gaffe (http://www.camilloblog.it/archivio/2008/09/10/obama-non-ha-fatto-una-gaffe/)e il maiale col rossetto non e' un'offesa alla Palin (http://www.camilloblog.it/archivio/2008/09/10/obama-non-ha-dato-di-maiale-a-sarah-palin/).

6:49 PM  
Blogger Fabrizio ha detto...

Se ascolti bene il discorso il riferimento al maiale e al rossetto non è rivolto al duo presidenziale repubblicano.
Si tratta di un modo di dire che sicuramente però Obama avrebbe potuto evitare.
Maggiori info le trovi qui:
http://www.camilloblog.it/archivio/2008/09/10/obama-non-ha-dato-di-maiale-a-sarah-palin/
http://www.camilloblog.it/archivio/2008/09/10/obama-non-ha-fatto-una-gaffe/

8:38 PM  
Anonymous Anonimo ha detto...

grazie della risposta, per confermare il fatto che Obama stia perdendo consensi puoi guardare le quotazioni su questo sito di scommesse americano.

ciao

Giulio

10:53 AM  
Anonymous Anonimo ha detto...

A chi, magari con ragione, tenta di spiegare che Obama non voleva... Obame è stato frainteso... e via dicendo chiedo di pensare ad un comico sul palcoscenico. (D'altra parte sono ruoli che ultimamente si possono scambiare)
Un Comico ti racconta due storielle e nessuno ride.
E' perfettamente inutile che lui dal palcoscenico gridi:
"No, scusate... dovevo raccontarla meglio... ora ve la spiego..."
Non serve.
La gente si è già alzata dalle poltrone, è andata a casa o sta al bancone del bar.
E magari tributa l'applauso a qualcuno migliore.

Si.
E' cotto.

2:59 AM  

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