26 novembre 2008

Voltastomaco

Sulla scia degli aiuti concessi dappertutto, dall'America all'Europa, anche in Italia le banche stanno per ricevere il loro regalo di Natale. Una bella montagna di miliardi di euro. E, se già questo fa storcere il naso agli spiriti liberali, l'idea che l'aiutone di Stato rischi di non essere almeno bilanciato da una serie di contropartite diventa semplicemente causa di voltastomaco. Già, perchè tutto al momento sembra far pensare che proprio così andrà a finire. Le banche riceveranno vagonate di soldi pubblici e poco o niente offriranno in cambio. Si potrebbero giustamente pretendere tante cose per bilanciare almeno in parte il salvagente di Stato. Come una vera rinegoziazione dei mutui a vantaggio dei clienti (in questo senso ha pienamente ragione Bersani), magari con anche finalmente l'eliminazione dell'Euribor (richiesta peraltro della stessa Bce). Come l'introduzione di regole di responsabilità più efficaci nel caso della vendita di prodotti finanziari a rischio ai risparmiatori (per evitare quel vergognoso scaricabarile delle banche che dalla vicenda dei bond argentini in avanti abbiamo sempre visto in occasione dei vari crack). Come l'impegno ad un ricambio del vertice manageriale per i gruppi più compromessi. Insomma, si potrebbe in cambio dell'intervento straordinario chiedere qualcosa che migliori il funzionamento del sistema, per il futuro. E il punto è che sarebbe giusto e sacrosanto farlo! Invece no, qui sembra che si andrà a dare tonnellate di denari senza condizioni. Lo dico chiaramente: una insopportabile schifezza! Aumentata ancor di più dall'effetto di tante dichiarazioni che arrivano ancora in questi giorni dal fronte bancario: molti in sostanza dicono che le banche italiane sono state "brave" perché non sono finite nei guai come quelle americane. Sono dichiarazioni che suonano come una presa in giro, come la beffa nella beffa. Già, perché se le banche italiane si dichiarano ancora oggi "immacolate" e solide, perché lo Stato deve dar loro tutti questi miliardi di euro di cui si parla?

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