30 maggio 2008

Financial Rhapsody

Produzione video trovata su YouTube. Eccezionale.


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29 maggio 2008

Ologramma da convention

E' successo in Australia. Il capo delle tecnologie del gruppo Telstra al convegno ci ha spedito il suo ologramma. Pensate che soddisfazione: ha fatto un figurone (oggi tutti parlano di lui) e contemporaneamente magari era ancora a casa a dormire ;-) Geniale!


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27 maggio 2008

Roulette giallorossa


Ieri esplosione al rialzo (+17%), oggi in profondo rosso. L'andamento del titolo della A.s. Roma sembra davvero una roulette impazzita. Sempre per effetto dei rumors sull'ipotesi di cessione a Soros, che - non da ieri ma da settimane! - mandano in tilt speculativo il mercato. Rumors seguiti da smentite, poi ancora rumors e ancora smentite. In Borsa si continua ad andare avanti così. Il risultato è che di fatto il titolo della Roma appare come una sorta di zona franca del listino dove tutto è permesso e dove si vede di tutto. Possibile che le autorità preposte al controllo del mercato non possano mettere un freno? Da una parte c'è l'azionista di controllo che continua a smentire che ci siano offerte firmate Soros e dall'altra giornali che continuano (da settimane!) a dire che l'accordo con il finanziere americano è cosa ormai quasi fatta. A questo punto non sarebbe il caso di far capire in modo molto chiaro e duro che da uno di questi due fronti si sta in modo continuativo perseguendo quello che può essere considerato (e punito!) come un reato? E, già, perchè o è vero che la cessione a Soros c'è e allora per l'azionista di riferimento si può prefigurare il reato di false comunicazioni al mercato o è vero che la cessione non c'è e allora per molti giornali si può ipotizzare il reato di diffusione di notizie false atte a turbare il mercato. Delle due l'una, non si scappa. Non sarebbe ora di passarlo chiaramente il messaggio? Perchè altrimenti il vero rischio è che passi l'idea che su certi titoli di fatto non ci sono le stesse regole e lo stesso approccio che valgono per il resto del listino.

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Predicare bene,
razzolare male


In rete è già (giustamente!) un "cult" la videoinchiesta sul cantiere Legacoop per la nuova sede Cgil di via Oglio a Milano. Operai al lavoro senza casco e diverse altre basilari norme di sicurezza bellamente violate. Alla Cgil sono abituati ad urlare ai quattro venti il loro impegno per la sicurezza sul lavoro, salvo poi non accorgersi (o far finta di non accorgersi) che gli operai che stanno tirando su i loro nuovi e comodi uffici lavorano in queste condizioni. Quando si dice, appunto, predicare bene e razzolare male. Molto significativo, direi, che questa inchiesta arrivi da tre studenti universitari e non dalla "grande" stampa nostrana, per la quale "osare" attaccare frontalmente il sindacato, soprattutto la potente Cgil, è ancora tabù.

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26 maggio 2008

L'intervento sui mutui /3

Dopo quello che mi ha scritto Matteo V., mi ha fatto molto riflettere anche quello che l'amico Imprenditore ha pubblicato sul suo blog. Considerazioni giustissime le sue. D'altronde un blog deve servire a far riflettere non solo chi lo legge, ma pure chi lo scrive. Io a caldo ho accolto in modo molto entusiasta l'intervento sui mutui. Oggi prendo atto che la misura risulta molto ridimensionata rispetto a quello che subito si poteva pensare. Insomma, ho visto il bicchiere pieno, poi guardando meglio lo ho visto mezzo pieno e ora vedo l'acqua solo ad un quarto. E' comunque qualcosa. E' comunque, come avevo già scritto, un segnale. Come due anni fa ho dato fiducia a Bersani e al suo tentativo sul fronte delle liberalizzazioni, ora voglio dare fiducia a Tremonti. Certo, l'importante è che questo sia un inizio di un qualcosa di più grande, coraggioso e incisivo, che vada finalmente a scalfire gli pseudo-poteri forti e le corporazioni. Altrimenti, lo ripeto, se è tutto qui quello che intendono fare allora il giudizio sarà negativo, molto negativo. A Tremonti, soprattutto al Tremonti de "La paura e la speranza" (libro che anche io ho letto e che credo abbia il pregio di fotografare bene il momento storico), molti (come il sottoscritto) a questo punto chiedono di osare. Per ora, visto che il governo è ancora agli inizi, gli diamo fiducia, poi naturalmente inizieremo a giudicare, a fare bilanci. Osi Tremonti andare avanti su quanto ha già dichiarato (per esempio proprio sul fronte delle banche), avrà il plauso di tanti! Non faccia l'errore di volare basso in nome di pressioni esterne o ragioni di equilibri di potere. Questa è la sua occasione, non la sprechi.

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23 maggio 2008

L'intervento sui mutui /2

A proposito di quello che ho scritto ieri sull'intervento varato dal governo per i mutui a tasso variabile, Matteo V. (che nuovamente ringrazio) questo mi ha scritto via mail: "Mah. Sicuro che per le Banche non fosse peggio la surroga e la negoziazione? Lavoro in una banca e ho accesso ai dati di rinegoziazione ed estinzione e ti assicuro che facevano molto male (alcune grosse banche hanno politiche molto aggressive). La nuova norma non è ancora chiara ma sei vai sul sito dell'Abi qualche dubbio ti viene. Se poi vai sul sito dell'Aduc puoi leggere: 'Ieri il governo ha sbandierato un accordo con l'associazione delle banche prevedendo un risparmio pari a circa 850 euro all'anno per 1.250.000 famiglie. Peccato che la notizia sia falsa. Nel comunicato dell'Abi si legge che l'accordo non prevede alcun risparmio, ma solo una dilazione nel pagamento, si concede un ulteriore finanziamento (a tassi abbastanza agevolati: l'Irs decennale più lo 0,5%). Le famiglie quindi non risparmieranno alcunchè, ma pagheranno ulteriori interessi'. L'articolo poi prosegue sostenendo la tesi. Non so ma non vorrei che Tremonti si sia fatto fregare (o abbia preferito un successo mediatico)". Questo ha scritto Matteo già ieri. Rilievi giusti i suoi, ancor di più avendo tutti potuto approfondire come è fatto l'intervento. Non c'è, diciamo così, un taglio secco, ma piuttosto un meccanismo di diluizione nel tempo. Insomma, il classico bicchiere mezzo pieno. Anche se l'intervento non è così "radicale", come a caldo poteva sembrare, io resto comunque positivo. Riporto qui di seguito parte della mia mail di risposta a Matteo per far capire come la vedo io oggi: "Il post lo ho scritto a caldo. Ora, avendo potuto vedere come in effetti è strutturato l'intervento sui mutui, anche io in effetti ho qualche dubbio in più. Comunque, come avevo già scritto, se è un segnale di una nuova tendenza, allora è cosa buona. Se, certo, ci si ferma qui e in questo modo, allora il giudizio complessivo sarà negativo. Per ora credo sia giusto dare fiducia. Vediamo appunto se è un inizio o un fuoco di paglia".

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22 maggio 2008

L'intervento sui mutui /1

Lo dico subito e chiaramente: il pacchetto di interventi economici varato a Napoli dal governo mi piace. Soprattutto la misura, a sorpresa, sui mutui a tasso variabile, quella che de facto obbligherà le banche (con un esecutivo così forte è inevitabile...) a riadeguare a favore dei clienti le rate lievitate negli ultimi anni. Mi piace perchè finalmente si toccano i poteri forti. Non è roba all'acqua di rose come alla fine si era ridotta ad esempio l'azione di Bersani (frenato dalla sua stessa compagine, che con certi poteri forti, ad esempio proprio quelli bancari e finanziari, ci è sempre andata a braccetto). A proposito di Bersani (che come sapete in questo blog ho sempre difeso e nei confronti del quale ho sempre detto di avere stima) stavolta mi ha deluso, per mancanza a mio avviso di onestà intellettuale (qualità che invece gli ho sempre riconosciuto). Invece di riconoscere la bontà del pacchetto varato (che va nel senso di cose che anche lui ha sempre professato) è corso a parlare di "interventi deludenti". E, così, deludente diventa lui stesso. Ma c'è da capirlo: forse ormai parla da aspirante nuovo leader del Pd ;-) Comunque, torniamo proprio alle misure varate e in particolare a quella sui mutui. Finalmente qualcuno ha il coraggio di muovere in campo aperto contro il sistema bancario. Un sistema che negli ultimi anni ha saputo davvero dare il peggio (basta pensare a tutti i vari bond-bidone rifilati ai correntisti) finendo giustamente per essere detestato dalla gente. L'intervento sui mutui sembra il segno (speriamo sia così!) di una nuova tendenza. Con un governo così forte nei numeri la politica torna a riequilibrare il rapporto di potere con le banche e, se parliamo di una politica che vuole proprio "far pagare" le banche, correggere certe storture ormai evidenti nel mercato bancario, beh allora per i banchieri (figure che nell'ultimo decennio hanno accumulato potere enorme, in tutti i sensi) ora rischia di aprirsi una fase di ridimensionamento. Banchieri e "salotti buoni" della finanza, ora la "festa" rischia di essere finita. D'altronde Berlusconi è uno che dagli storici salotti buoni è sempre stato fuori (in casa Agnelli o in Mediobanca ad esempio è sempre stato visto come un parvenu) e questo aiuta. Tutto ciò, pragmaticamente, è a mio avviso una novità più che positiva. Se finalmente davvero lo strapotere delle banche e dei banchieri comincia ad essere ridimensionato e se finalmente si fanno azioni sul sistema bancario in favore dei risparmiatori (che finora invece hanno sempre di fatto solo dovuto subire tutto in una sorta di dipendenza forzata), ciò allora non può che essere un fatto molto positivo per l'intero sistema Paese. Sì, anche le banche "paghino" (e i banchieri comincino a non sentirsi più immuni da tutto e padroni incontrastati della nazione). In questi anni mentre il Paese si impoveriva, e soprattutto mentre molti dei loro clienti si impoverivano magari anche per colpa di qualcuno dei bond-bidone venduti allo sportello, le banche hanno continuato a presentare bilanci sempre più ricchi. E' evidente che qualcosa non andava. Speriamo che davvero la "festa" sia finita. E' però importante che questo intervento sui mutui sia il primo segnale di una azione continua e sempre più incisiva nel tempo, non un fuoco di paglia. Anche su questo sarà misurato e giudicato il nuovo governo.

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21 maggio 2008

Cripto-rumor

Sedie che scottano. Come si sta arroventando quella del rampante (e lautamente pagato) capo dell'area multimediale di un noto gruppo editoriale...

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Uova alla Microsoft

Steve Ballmer, il top manager al timone operativo della Microsoft di Bill Gates, preso a uova in faccia da uno studente durante un convegno a Budapest:


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19 maggio 2008

Lo Zapateatrino

Dunque, la Spagna di Zapatero ci fa il predicozzo, ci accusa di razzismo. Per il giro di vite che (dico io: finalmente!) si sta iniziando a dare in tema di clandestini. E' la stessa Spagna di Zapatero che solo due anni fa, quando molti nordafricani per giorni cercarono di passare la frontiera di Ceuta, enclave spagnola sulla costa del Marocco, in segno di apertura e disponibilità mandò l'esercito armi in pugno e ci scapparono diversi morti e feriti. Ricordiamo che lì per segnare il confine gli aperti e non razzisti spagnoli hanno eretto un bella barriera di filo spinato (che ricorda quella che divideva Berlino prima del muro) e chi prova a passarlo può ricevere come biglietto da visita un simpatico pestaggio da parte degli agenti (come dimostra ad esempio questo video su YouTube). Pestaggio progressista e democratico, sia chiaro, non fascista. Ricordiamo che l'esercito fu mandato su espresso ordine di Zapatero, che forse non se lo ricorda più ;-) Ecco, da uno così dovrebbe arrivare la predica? Roba da comiche. Le zapacomiche dello zapateatrino. Ho sempre pensato che Zapatero sia il peggior capo di Stato europeo. Ho sempre pensato che la "sua" Spagna sia esattamente il modello da non seguire per le altre nazioni europee. Ho sempre pensato che la sua immagine di "super progressista" sia frutto di un preciso e cinico calcolo politico, non di una sua autentica spinta ideale. Ebbene, di tutto questo sono sempre più convinto. Il punto della questione clandestini è lampante. Se i nordafricani provano a passare la frontiera spagnola, Madrid manda l'esercito. Se succede la stessa cosa in Italia e Roma cerca di limitare il fenomeno, senza peraltro arrivare ai morti come è successo a Ceuta, allora da Madrid arrivano le accuse di razzismo. La evidente verità - che Zapatero non dice - è che fa comodo che i clandestini che partono dalla costa nordafricana scelgano l'Italia e, di conseguenza, non la Spagna.

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15 maggio 2008

Effetto subprime, non si sgonfiano solo i mercati...

Di indici economici particolarmente "originali" già ce ne sono. Basta pensare al "BigMac Index", che per raffrontare il potere reale d'acquisto delle diverse valute usa proprio un prodotto venduto in tutto il pianeta come il più famoso panino di McDonald's. Ora, la storia è su Wall Street Italia, c'è chi prova a mettere in correlazione diretta la congiuntura economica con i seni rifatti. Insomma, il numero di operazioni di chirurgia estetica come misura dello stato dell'economia. Negli States in questo senso proprio in questo periodo ci sarebbe una conferma di questa equazione. In Florida, terra di seni "gonfiati" per eccellenza, si parla di un vero e proprio tracollo del business. Per colpa della crisi dei mutui subprime meno "quarte" in circolazione sulle spiagge di Miami...

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14 maggio 2008

Delisting e (cripto)rumors

Dunque, sembra "tornare di moda" il delisting (per i non addetti ai lavori: si parla di delisting quando una società già quotata in Borsa decide di ritirarsi proprio dal listino azionario). Ora tocca a Marazzi. Con un'Opa totalitaria sulle azioni in circolazione sul mercato la famiglia che controlla il famoso marchio emiliano delle piastrelle punta a dare l'addio a Piazza Affari. E, ecco il rumor, o meglio il "cripto-rumor", pure un editore su questa teorica possibilità ci starebbe facendo proprio in questo periodo un pensierino...

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Second Life al verde?

12 maggio 2008

Bandiera a fondo perduto

Ecco come l'Alitalia si prepara a spendere (se arriveranno) i 300 milioni di euro dell'ormai celeberrimo "prestito-ponte" (si chiamano così gli aiuti di Stato quando non si vuole ammettere che aiuti di Stato sono...). Video trovato su YouTube:


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09 maggio 2008

Banchieri da casinò

La vicenda è sul Wall Street Journal. Tempo addietro un imprenditore, Ian Eichner, pianifica la costruzione di un nuovo casinò a Las Vegas, chiamato Cosmopolitan Resort Casino. Progressivamente però il progetto prende una brutta piega dal punto di vista finanziario. L'anno scorso entra in aperta crisi, portando Eichner a dover dichiarare fallimento. Nell'iniziativa la Deutsche Bank nel tempo ci avrebbe messo, come finanziamenti, la bellezza di quasi un miliardo di dollari. Crediti che con il crack di Eichner rischiano evidentemente di finire in fumo. A questo punto, così sostiene appunto il Wall Street Journal, la banca si starebbe muovendo per rilevare il progetto. In modo da cercare di recuperare il recuperabile. La morale: a giocare al tavolo verde si rischia di bruciarsi, ora lo hanno capito pure i seriosi banchieri teutonici in trasferta nella tentacolare Las Vegas ;-)

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08 maggio 2008

Fondi senza fondo /2

A proposito di quello che ho scritto ieri (vedi post precedente), il mio amico (preparatissimo!) Andrea F. questo mi ha scritto: "Caro Steve, credo che la tua visione possa rappresentare un sentiment comune e sia il fondo di verità che guida le scelte di base, ma le cose non stanno proprio così. Dal punto di vista tecnico bisogna tener presente che ci sono due motivazioni strutturali che spiegano la discesa degli investimenti in risparmio gestito e che poco possono essere riassunti sotto la generica voce fiducia. Primo fenomeno: i fondi obbligazionari area euro sono in perdita secca nell'ultimo anno anche nelle aree più conservative, arrivando a perdere più di un punto, contro un rendimento dei titoli di Stato in crescita. Secondo fenomeno: i fondi hanno sempre trovato il loro parco buoi tramite le reti indirette, reti che oggi vedono i promotori stretti tra studi di settore e Mifid che obbliga a dichiarare i cosiddetti inducements e che quindi si trovano a dover fare i conti sia con commissioni sempre più risicate sia con le giustificazioni da dare a clienti che devono pagare un 3% di commissioni per perdere poi l' 1%, anzichè come detto acquistare un titolo di Stato. Tutto questo penalizza fortemente il settore. Voglio graziare nella mia analisi i fondi obbligazionari in dollari che arrivano oltre a -10% come categoria nel complesso e che quindi si commentano da soli. Si tenga inoltre presente che chi esce scottato da perdite disastrose rimane per anni sul reddito fisso o passa all'immobiliare (come successo nel 2001). Comunque hai ragione, il peggio deve ancora venire in quanto le motivazioni sono strutturali e non contingenti. Ciao".


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07 maggio 2008

Fondi senza fondo

Continua inesorabile il declino del comparto dei fondi comuni. Nonostante - provate a immaginare voi il perchè ;-) - i giornali specializzati in economia e finanza non battano troppo in questo senso. Gli ultimi dati di Assogestioni (usciti oggi) dicono che in aprile ci sono stati nuovi deflussi per 8,4 miliardi di euro (di tanto in pratica il valore dei disinvestimenti ha superato quello della raccolta). In rosso tutte le categorie di fondi, non si salva nessuno. Insomma, c'è la fuga dai fondi. Il risparmio gestito in Italia non sfonda, anzi arranca sempre più. Segno a mio avviso di una più generale e profonda crisi di fiducia da parte degli italiani nei confronti delle banche e della finanza. E' evidente. E il settore bancario e finanziario, se vuole capire di chi è la colpa, non deve andare troppo lontano, basta che guardi nello specchio. E, già, negli ultimi anni, tra bond-bidoni e prodotti finanziari a dir poco discutibili, molti si sono sentiti gabbati. Normale quindi che ora non ci si fidi più. La crisi di fiducia è profonda e molti secondo me la stanno sottovalutando. Non basta un po' di pubblicità per riconquistare i piccoli risparmiatori. Servirebbe un radicale ripensamento di tutto un settore. Se non ci sarà, continueranno ad arrivare dati come questi. Per comparti come ad esempio proprio quello dei fondi io la vedo nerissima. Stanno andando giù, ma il fondo è ancora lontano. Il peggio deve ancora venire.

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06 maggio 2008

Il profumo dei soldi


Piccola nota di colore. Qualche giorno fa, mentre ero fuori Milano per il ponte del primo maggio, al Bancomat di un istituto di credito in cui normalmente non mi capita di imbattermi sono stato colpito dalla pubblicità che passava sullo schermo: carte di credito profumate! Mi è rimasto impresso e così, per curiosità, ho cercato su internet. Le carte di credito profumate esistono davvero e sono una creazione del gruppo Veneto Banca. Ci sono addirittura diversi aromi disponibili: al kiwi (circuito di pagamento nazionale) e al pompelmo (circuito internazionale). Ora, con tutta la simpatia possibile per questa trovata (meglio il marketing bancario "ipercreativo" piuttosto che quella comunicazione ingessata che per decenni ha tenuto banco tra gli istituti di credito), mi chiedo: ma a che serve una carta di credito che profuma di frutta esotica? Che senso ha? E poi, se me la metto nel portafogli, finisce che pure la patente e la carta di identità sapranno di pompelmo e kiwi? Veneto Banca sul suo sito si vanta che queste credit card "sono le prime al mondo ad essere profumate". Beh, se nessun altra banca al mondo le ha fatte ci sarà un motivo? Non se lo sono chiesti? Comunque, lo preciso nuovamente, non si offendano, lo dico con simpatia. Davvero, lo giuro. E' solo, appunto, una nota di colore. E, sia chiaro, per come la vedo io, sempre meglio una banca che decide di profumare le sue carte di credito piuttosto che quelle che continuano a menarcela con le solite noiosissime campagne "istituzionali". Ma sì, quasi quasi mi faccio una card al kiwi ;-)

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05 maggio 2008

La beffa nella beffa

Sono totalmente d'accordo con l'amico Imprenditore, l'Italia è un Paese davvero assurdo: un ministero pubblica sul suo sito ufficiale dei dati (le dichiarazioni dei redditi dei contribuenti) e prontamente si minaccia l'arresto nei confronti di chi li usa! Se è evidente che si tratta di una mostruosa e inaccettabile violazione della privacy dei cittadini (io sono tra quelli che la pensano proprio in questo modo), se proprio c'è da minacciare arresti, allora bisognerebbe farlo prima e innanzitutto nei confronti di chi i dati li ha messi online (il viceministro Visco e pure Padoa-Schioppa come responsabile del ministero) non di chi se li è scaricati. E, invece no, subito si minaccia la linea dura nei confronti di chi usa i dati e su Visco ci si muove con una certa prudenza. E, già, lui è pur sempre uomo di Casta. Solo le associazioni di consumatori sono subito (giustamente!) partite all'attacco dell'istituzione che ha sbagliato, non dei cittadini. Questo in particolare il Codacons. Segnalo anche io quindi molto volentieri la loro iniziativa. Cliccando qui potete trovare proprio in una nuova apposita sezione del sito internet del Codacons il modulo per la diffida alla Agenzia delle Entrate e la richiesta di indennizzo di 1.000 euro per la grave violazione della privacy subita. Personalmente mi auguro che questo tipo di azione abbia successo e che Visco paghi salato (e finalmente sparisca dalla scena politica nazionale). Ricordo che Visco pare ossessionato solo da alcuni reati contro il patrimonio dello Stato. Certi sì, certi no. Ad esempio l'evasione fiscale sì, l'abuso edilizio no. Forse perchè lui risulta già condannato in via definitiva nel 2001 proprio per abuso edilizio (come correttamente riporta pure la sua scheda su Wikipedia). Già, perchè il viceministro (fortunatamente agli sgoccioli) Vincenzo Visco non mette online la lista dei condannati in via definitiva per abuso edilizio? Anche questo andrebbe nel senso della "trasparenza" da lui predicata.

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