23 aprile 2009

Cavaliere bianco in rosso

Dunque, la americana Chrysler (tecnicamente a rischio bancarotta) guarda alla Fiat per salvarsi. Marchionne è il "cavaliere bianco" e l'amministrazione Obama si prodiga in complimenti al Lingotto per gli ottimi risultati conseguiti. Tutto bello, come in una favola (e così infatti la raccontano i soliti media compiacenti). Per carità, la Fiat in questi anni ha saputo venire fuori da una situazione che aveva assunto contorni più che drammatici, ma ora non si sta esagerando nell'interpretare i numeri che a Torino sono sfornati? I numeri sono numeri. Prendiamo quelli usciti proprio oggi con l'ultima trimestrale Fiat consegnata ai mercati. Per il comparto auto del gruppo ci sono perdite nel primo trimestre di quest'anno pari a 30 milioni di euro e ricavi in caduta, a -18%. Se si guarda poi al dato relativo all'intero gruppo, non solo al settore delle quattro ruote, le perdite nette da gennaio a marzo salgono a quota 411 milioni di euro e il calo percentuale dei ricavi si amplia fino a toccare il -25,3%. Ripeto, giusto riconoscere i meriti di Fiat (che ci sono stati), ma, come si dice, la matematica non è una opinione e i valori di sintesi degli ultimi conti di periodo non sembrano molto compatibili con quella immagine da azienda dei prodigi che molti ci propugnano. Chrysler è messa molto male, Fiat non è messa così male, sta meglio, ma rappresenta comunque un gruppo con un rosso di 411 milioni di euro in un trimestre. Questo dicono i numeri. Tutti gli altri discorsi? Discorsi, appunto. Parole, spesso molto in libertà...

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2 Commenti:

Blogger Aioo86 ha detto...

Fiat è in rosso però c'è stata una bella crisi nel settore auto e anche la mitica Toyota ha perso per la prima volta nella storia se non sbaglio..

8:38 PM  
Blogger Andrea F. ha detto...

La Fiat ha comunque del valore ed altrettanto il gruppo americano per cui capisco (magari non condivido,ma capisco) chi vuol vedere un prodigio dell'economia italiana in Fiat che addirittura salva i colossi mondiali.
Gridiamo pure quindi al successo con enfasi, MA..... come al solito in Italia si opera per titoloni e non si guarda invece una realtà che ha i suoi lati grigi.
Ad esempio Opel ha un posizionamento identico a Fiat con una sovrapposizione quasi totale che nessuno indica come gestire (la diamo al Colonnello Gheddafi?!!).
Mi ricorda tanto il "bisogna salvare Alitalia" ma nessuno si occupa di come.
Spero solo di sbagliarmi....

10:53 AM  

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